La storia
La nostra scuola nasce come Istituzione scolastica “Unité des Communes valdôtaines Walser et Mont Rose B”, in quanto la sua competenza si estende su tutta l’Unité Walser e su una parte dell’Unité Mont Rose.
Comprende le scuole dell'infanzia e primarie di Pont-Saint-Martin e di tutta la Valle del Lys, oltre alla scuola secondaria di primo grado di Gressoney-Saint-Jean.
Va sottolineata la particolarità delle scuole situate nei Comuni di Gaby, Issime, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité, dove in osservanza all'art. 40bis dello Statuto della Regione autonoma Valle d'Aosta si studia anche la lingua tedesca, a tutela della locale comunità Walser.
Dal 1° settembre 2021 l’Istituzione scolastica “Unité des communes valdôtaines Walser et Mont Rose B” di Pont-Saint-Martin è stata intitolata a Elio Reinotti.
ELIO REINOTTI (10 aprile 1939 – 15 luglio 2011)
è stato maestro di scuola primaria e poi direttore didattico per un quarto di secolo a Pont-Saint-Martin, storico della scuola valdostana e amministratore comunale.
Apprezzato da tutti per le qualità umane e professionali, ma soprattutto per la grande disponibilità all’ascolto e al confronto nel rispetto delle diversità di opinione, è stato uomo di profonda cultura, sempre impegnato nel difendere i valori formativi della scuola e della famiglia. Amministratore pubblico di Donnas negli anni ottanta e poi presidente della Biblioteca, è diventato punto di riferimento per l’oratorio inter-parrocchiale di Donnas e Pont-Saint-Martin, al quale ha dedicato grandi energie in favore dei giovani.
Nella sua tesi di laurea, realizzata negli anni ’70, ha svolto un’accurata ricerca sull’istruzione elementare in Valle d’Aosta dal 1678 al 1822, realizzando un vero e proprio studio sullo stato di salute della scuola valdostana, dando conto del punto di vista degli insegnanti e di chi la scuola la viveva quotidianamente.
Ha tenacemente difeso il particolarismo della nostra Regione, dimostrando concretamente il suo impegno per la salvaguardia e la promozione della lingua e delle tradizioni popolari. Attento al passato storico della Valle d’Aosta e ai valori del suo particolarismo culturale, si è sempre speso per la tutela del patois ed era uno dei massimi conoscitori della cultura Walser. La sua vita, segnata da una continua dedizione al mondo della scuola, lo ha portato a dare sempre il giusto riconoscimento al lavoro degli insegnanti, in particolare a quelli impegnati nelle piccole realtà di montagna.